“Cuore
di Topo” è una storia scritta alla fine degli anni ’90 da Gaetano Bellorio, in
cui il topolino Piller riflette sull’educazione dei bambini, con uno sguardo
proteso verso il futuro. Un futuro che in realtà chi lo legge al giorno d’oggi
già conosce, e sul quale può quindi riflettere.
Piller,
come dicevo, è un topolino che, come i bambini va a scuola, ma la sua è una
scuola diversa perché in essa si insegna a vivere. Ma cosa significa imparare a
vivere? Secondo Piller vivere significa sapersi destreggiare tra le varie
situazioni che la vita propone cercando di affrontare le varie possibili
insidie nel modo migliore. I bambini hanno la fortuna di nascere e crescere in
una realtà ovattata dove “Nascete, vi cullano, vi imboccano, vi insegnano a
camminare. Se state male arriva il medico. Quando siete tristi, vi consolano. E
questo almeno fino ai diciotto anni e oltre.”
Eppure
i bambini hanno qualcosa che nessuno è in grado di insegnargli, la generosità
incondizionata che non fa discriminazioni tra un uomo, un topo, un cane…loro
sanno voler bene a tutti senza schemi precostituiti, possiedono innati quelle
qualità che poi cercheranno tutta la vita di ritrovare.
L’uomo
purtroppo scopre presto quei sentimenti negativi che lo mette uno contro l’altro,
eppure la maggior parte delle specie animali si aggrega per essere più forte, perché
l’uomo no? “mi togliete ogni speranza, come posso sperare in un’amicizia tra
uomini e topi se già tra voi non riuscite ad essere amici, a iniziare il
Duemila abbracciandovi?”
“Cuore
di Topo” è una storia scritta alla fine degli anni ’90 da Gaetano Bellorio, in
cui il topolino Piller riflette sull’educazione dei bambini, con uno sguardo
proteso verso il futuro. Un futuro che in realtà chi lo legge al giorno d’oggi
già conosce, e sul quale può quindi riflettere.
Piller,
come dicevo, è un topolino che, come i bambini va a scuola, ma la sua è una
scuola diversa perché in essa si insegna a vivere. Ma cosa significa imparare a
vivere? Secondo Piller vivere significa sapersi destreggiare tra le varie
situazioni che la vita propone cercando di affrontare le varie possibili
insidie nel modo migliore. I bambini hanno la fortuna di nascere e crescere in
una realtà ovattata dove “Nascete, vi cullano, vi imboccano, vi insegnano a
camminare. Se state male arriva il medico. Quando siete tristi, vi consolano. E
questo almeno fino ai diciotto anni e oltre.”
Eppure
i bambini hanno qualcosa che nessuno è in grado di insegnargli, la generosità
incondizionata che non fa discriminazioni tra un uomo, un topo, un cane…loro
sanno voler bene a tutti senza schemi precostituiti, possiedono innati quelle
qualità che poi cercheranno tutta la vita di ritrovare.
L’uomo
purtroppo scopre presto quei sentimenti negativi che lo mette uno contro l’altro,
eppure la maggior parte delle specie animali si aggrega per essere più forte, perché
l’uomo no? “mi togliete ogni speranza, come posso sperare in un’amicizia tra
uomini e topi se già tra voi non riuscite ad essere amici, a iniziare il
Duemila abbracciandovi?”
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