Papa Francesco battezza 32 bambini

Stiamo vivendo un'epoca difficile, stiamo vivendo un periodo in cui, anche se non ci pensiamo, tutti non smettono di ricordarci di che periodo storico sofferente l'Italia stia vivendo.
Le persone sono arrabbiate, sfiduciate, stanche... vorremmo solo poterci fermare e tirare semplicemente il fiato, ricevere parole positive e di conforto, ma non troviamo nessuno che possa in questo senso soddisfarci. Forse perchè siamo portati  a non credere più  a nessuno o forse perchè chi ci vuole parlare non abbiamo il tempo di ascoltarlo.

E poi... un bel giorno di marzo entra nelle vite di tutti noi una Persona che ci ha salutati con il suo "Buona Sera"creandosi un posto privilegiato nei nostri pensieri e nelle nostre riflessioni: Papa Francesco I.
Fin da subito il suo nome è stato per noi un segno di speranza: Francesco, ispirato dal Santo Francesco d' Assisi, spogliatosi delle sue ricchezze per parlare e comprendere coloro che non hanno gli strumenti per farlo. Il celebre Santo infatti si narra parlasse, fra gli altri, anche con gli animali, così anche Papa Francesco riesce a comunicare con tutti coloro che in questi decenni di smarrimento avevano messo tra sè e la Chiesa un muro invalicabile, si è guadagnato la stima anche di chi Cattolico non è...
Si è mescolato con noi togliendosi di dosso quell'aura di irraggiungibilità che per noi umani il Papa e la Chiesa hanno sempre avuto.

A me personalmente questo ha dato molta speranza, è un po' come se ci sentissimo tutti un po' meno soli.

Vorrei condividere qualche pensiero del nostro Papa e tra le molte parole sagge mi piacerebbe in particolar modo riportare le parole dell'omelia fatta al battesimo di 32 bambini svoltosi nella Cappella Sistina:

"Gesù non aveva necessità di essere battezzato, ma i primi teologi dicono che, col suo corpo, con la sua divinità, nel Battesimo ha benedetto tutte le acque, perché le acque avessero il potere di dare il Battesimo. E poi, prima di salire al Cielo, Gesù ci ha detto di andare in tutto il mondo a battezzare. E da quel giorno fino al giorno d’oggi, questa è stata una catena ininterrotta: si battezzavano i figli e i figli poi ai figli, ai figli…. E oggi anche questa catena prosegue. Questi bambini sono l’anello di una catena.
Voi genitori avete il bambino o la bambina da battezzare, ma dopo alcuni anni saranno loro che avranno un bambino da battezzare o un nipotino… E’ così la catena della fede! Cosa vuol dire questo? Io vorrei soltanto dirvi questo: voi siete coloro che trasmettono la fede; voi avete il dovere di trasmettere la fede a questi bambini. E’ la più bella eredità che voi lascerete loro: la fede! Soltanto questo. Oggi portate a casa questo pensiero. Noi dobbiamo essere coloro che trasmettono (trasmissori) la fede. E pensate a questo. Pensate sempre come trasmettere la fede ai bambini.
Oggi canta il coro, ma il coro più bello è questo dei bambini, che fanno rumore… Alcuni piangeranno, perché non sono comodi o perché hanno fame: se hanno fame, mamme date loro da mangiare! Tranquille, eh! Perché loro sono qui il principale. E adesso con questa consapevolezza di essere coloro che trasmettono la fede continuiamo la cerimonia del Battesimo."


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