Come
è già stato spiegato nella breve presentazione che ho riservato a me stessa, in
concomitanza con il percorso di studi accademici che ho intrapreso mi sono
appassionata allo studio del carattere dei bambini, alle loro propensioni, alle
loro attitudini, insomma al mondo dei bambini; che fin dai primi mesi della
gravidanza affondano le loro radici nelle nostre vite, nei nostri cuori, nelle
nostre emozioni quotidiane. Per queste ragioni io sono convinta che ogni
bambino abbia un mondo speciale in cui vive, creato apposta per lui dai suoi
amorevoli genitori e da tutti coloro che desiderano amarlo e coccolarlo
profondamente.
Io
non ho ancora avuto la possibilità di vivere la gioia dell’attesa di un
bambino, tuttavia ho è come se già pensassi ad un mondo ideale per lui o lei
(io lo penso talmente tanto che immagino già il suo nome: Sofia…). Certo è
difficile creare un mondo adatto attorno a qualcuno che non si conosce, però
c’è qualcosa che dovrebbe, a parer mio, rappresentare il presupposto di un
progetto di vita familiare ed è l’amore: è l’atto d’amore che permette lo
sbocciare della vita in tutte le forme.
Un
genitore in attesa non potrà sapere se il suo bambino sarà buono, iperattivo,
dolce, scalmanato, pigro, silenzioso, l’unica cosa di cui dovrebbe essere
sicuro è che qualsiasi sia il carattere del suo bambino non potrà che amarlo in
maniera incondizionata. Mi rendo conto che queste frasi possano risultare
simili agli slogan utilizzati dalla Mulino Bianco, e a questo proposito volevo
specificare che qualora un genitore provasse momenti di sconforto, paura e,
perché no, anche rabbia sarebbero emozioni del tutto normali, siamo fatti di
carne ed ossa ed il genitore perfetto non lo hanno ancora inventato; e tuttavia
ciò non esclude nella maniera più assoluta l’amore che comunque rimane sempre
incondizionato e latente nella relazione col proprio bambino.
Da
qui nasce il nome dato al mio progetto “Il Mondo di Sofia” ovvero il mondo
ideale che io ho pensato per la mia piccola creatura. Questo nome rimanda anche
ad un celebre libro scritto da Jostein Gaarder il quale spiega la filosofia ad
una bambina, in maniera tale che possa essere compresa da una giovane mente. Ci
si domanderà cosa centra questo libro col mio progetto, ebbene un nesso c’è, in
questi anni ho potuto notare come i bambini siano una risorsa infinita di
domande, di perché, di dubbi che riguardano ciò che per noi adulti è ovvio;
quindi mi sono detta “questi bambini sono dei filosofi”, perché condividono la
stessa sete di conoscenza, la stessa voglia di trovare risposta a quei grandi
interrogativi che da sempre attanagliano l’esistenza dell’uomo.
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